“Cantare Amantis Est” – Ravenna 1,2 Giugno 2025

“Cantare Amantis Est – Un viaggio nella coralità diretto da Riccardo Muti. Un invito aperto a tutti i cori (e coristi) professionali, amatoriali e di voci bianche, per due giorni di lezioni, prove e approfondimenti”, Questo è il bellissimo invito del Maestro Riccardo Muti a partecipare nei giorni 1 e 2 Giugno a Ravenna Festival 2025 (XXXVI edizione): l’invito era rivolto ai cori di tutta Italia e ai cantanti e cultori del canto per due giorni di masterclass gratuita.
A tutti i partecipanti è stata donata una maglietta con il logo della manifestazione ed è stato rilasciato un attestato di partecipazione.

Hanno partecipato alla masterclass:

  • Arcuri Caterina Marzia
  • Bruttini Marco
  • Caporossi Doriana
  • Ceccherini Patrizia
  • Cimpoeru Liliana
  • Coli Donatella
  • Diversi Laura
  • Gatterelli Paolo
  • Giubbi Antonella
  • Guagnano Elisabetta
  • Guarducci Silvio
  • Hupfel Lucie
  • Lombardi Manfredi
  • Magalotti Walter
  • Mascagni Roberto
  • Moscadelli Caterina
  • Nattoni Francesca
  • Neri Cinzia
  • Pinciani Fabiamo
  • Raffaelli Lucia
  • Romano Sara
  • Santori Carla
  • Sancasciani Anna
  • cali Lucia
  • Sciarappa Giovanna
  • Tinjacá Ramirez Luz Marina
  • Tiberi Gianni
  • Zamperini barbara

Il Maestro Muti ha spiegato come eseguire tre brani di Giuseppe Verdi, Gerusalem Da “I Lombardi “, Va pensiero da “Nabucco”, Patria Oppressa da
“Macbeth” e l’Inno di Mameli, li ha diretti, facendo cantare più di tremila persone: ha coinvolto il pubblico con il suo entusiasmo, la sua arte la sua
abilità incredibile di dominare il palco e la musica. Le sue parole devono essere riportate fedelmente perché danno spessore e valore unico all’evento
che “ha unito in una musicalità omogenea tutti gli italiani presenti e provenienti da tutte le regioni italiane”.
Nel dirigere, Muti vuole i “piano” anche se cantano più di tremila persone e afferma:
< Sentire la partecipazione commossa dei 3116 coristi che riempiono il Pala Mauro De André di Ravenna e cantano con passione è un’emozione fortissima che investe tutti, anche Riccardo Muti che riesce a ottenere dei sensibili “piano” da quella marea di voci spinte dall’entusiasmo fino a qui da ogni parte d’Italia. Alla fine afferma che< il popolo del bel canto si esprime musicalmente con passione e “spirito musicale”, in modo omogeneo, con la stessa sensibilità da qualunque parte della Nazione i cori siano venuti’>.
Dice il Maestro: < La frase di Sant’Agostino “Cantare amantis est” (Cantare è proprio di chi ama) mi ha insegnato che il Santo aveva ragione, questi cantanti vengono da ovunque e pare che siano stati sempre insieme perché il sentimento li ha uniti, questa unità nasce dall’amore è un vero miracolo. Questa esperienza dimostra che il nostro terreno è fertilissimo ma i fiori vanno innaffiati. Le regioni, qualunque sia il loro orientamento politico,  possono essere unite dal sentimento italico’>.
<…..Questa lezione è una chiamata collettiva alla musica ma anche ad un rito di solidarietà, di ritrovata armonia in un mondo dilaniato dalle contrapposizioni. ……Non pensavo di avere una risposta così massiccia>
dice Muti impressionato alla vista di quell’enorme auditorium pieno di amanti della musica
< tutte le regioni sono rappresentate, ‘dall’Alpi alle Piramidi’. È una cosa leggera dal punto di vista dello stare insieme – aggiunge -, ma dal punto di vista del lavoro no>.
Poi commenta l’idea, spesso circolata tra la gente, di pensare al “Va Pensiero” come all’Inno Nazionale:

Poi il Canto degli Italiani: Fratelli d’Italia, lo fa cantare a tutti insieme, per onorare il 2 giugno ma senza il ”si” finale:

Alla chiamata di Muti hanno risposto 104 cori, 1202 coristi singoli, per un totale di 3116 partecipanti da tutta Italia, da Cagliari a Matera, da Trento a Palermo, da Campobasso a Napoli. Sono coristi di tutte le età, dai 4 agli 87 anni, e sugli spalti sono stati organizzati secondo il tono delle loro voci. Sono molti in ogni gruppo: voci bianche 208; soprani 1059; contralti 1062 mentre nella platea oltre ai minori – in prima fila i più piccoli – ci sono dietro i 389 tenori; e i 398 bassi.
Sono professionisti e dilettanti appassionati che si sono preparati e che sono felici di esserci, presenti perfettamente in orario con la maglietta
identificatrice che l’Organizzazione ha donato a tutti. Mentre aspettano Muti cantano allegramente “Romagna mia”, “Bella Ciao, “Nel blu dipinto di blu”,
canzoni ormai divenute popolari, e si divertono a fare la ola Inutile dire che Giuseppe Verdi è lì presente in tutta la sua grandezza e italianità. Muti lo definisce ”Il più grande e il più oltraggiato dei musicisti” Oltraggiato perché troppo spesso eseguito trattando la sua musica come una canzonetta e non con la passione e l’interpretazione del fraseggio e la raffinatezza che merita
<È bene o male tutta la vita che studio Verdi – spiega Muti – e più lo studio più mi rendo conto della perfezione, che nulla è lasciato al caso. I solisti tengono le note tre ore, urlano come pazzi ma questa non è l’Italia, che è un paese raffinatissimo>
e aggiunge: 

Cita anche le parole di un altro grande italiano: Eduardo De Filippo

Non è facile istruire tremila coristi anche se mostrano di aver diligentemente preparato e studiato i brani proposti.
I coristi sono stati guidati a riflettere sul significato di tutte le indicazioni che l’Autore ha posto sullo spartito, a partire dal tempo indicato, dagli
aggettivi che accompagnano una frase aggiungendone espressività, a capire il senso e l’abbinamento della musicalità alle parole cantate,
sottolineando il significato della frase musicale, rispettando la punteggiatura verbale e musicale.
Ironizza il maestro sull’abitudine presente in alcuni paesi di far cantare il loro inno nazionale ad un solo interprete di grido, annullando così il
significato di coralità e comunanza di un popolo. Muti osserva:
< L’Inno Nazionale è un canto corale che unisce e che va interpretato con la diligenza e l’attenzione che si riserva ad ogni importante brano di musica>.
La platea dei coristi si alza in piedi e canta: E’ il 2 giugno il tricolore sventola e Muti ha scelto questa data per sottolineare l’italianità del bel
canto
La maestra direttrice Francesca Lazzeroni e il presidente Alessandro Masi non sono potuti venire a Ravenna con il Coro ma il presidente ha affidato un
saluto scritto e un sentito ringraziamento al maestro Muti che la vice presidente ha consegnato al maestro, insieme al corista Manfredi Lombardi che, a sua volta, ha omaggiato il maestro Muti di un libro scritto da lui.
Di seguito la lettera del presidente dell’Unione Corale Alessandro Masi 
“Illustrissimo Maestro Riccardo Muti, quest’anno l’Unione Corale senese ‘Ettore Bastianini’ festeggia i primi novant’anni dalla sua costituzione, con l’allora fusione a Siena delle corali Giuseppe Verdi e Pietro Mascagni.
Questo traguardo non è solo delle tante generazioni di donne e uomini che l’hanno animata nel tempo per amore della musica e della lirica, per tutti il
nostro indimenticabile Ettore Bastianini, ma è una festa di tutta la nostra Città, che ha nel proprio carattere il senso della coralità.
Dai canti nel Palio alle eccellenze musicali, la forza dell’insieme e l’aspirazione ad un’armonia collettiva sono dimostrate dai cori delle contrade e dalle tante e prestigiose formazioni cittadine.
Anche nella frenesia del XXI secolo condividere insieme la gioia e la meraviglia del canto aiuta ad affrontare i cambiamenti di ogni giorno.
Per questo, insieme al grande concerto lirico di Santa Cecilia previsto per domenica 16 novembre alle ore 17,30 al Teatro dei Rinnovati, abbiamo in
programma con l’aiuto delle formazioni corali cittadine una rappresentazione estiva dei Carmina Burana di Orff in Piazza del Campo, prevista per domenica 20 luglio, alle ore 21,00, un inno alla fortuna e al futuro, tra timori e speranze, in una lingua internazionale.
Così, dal momento che anche con l’iniziativa di Ravenna del 1 e 2 giugno “cantare amantis est”, Lei, Caro Maestro, dimostra che per alimentare
l’eccellenza occorre valorizzare la passione, quella stessa convinzione che aveva guidato il Conte Chigi Saracini a favorire la costituzione della nostra
Unione Corale Senese per sostenere l’allora neo-nata Accademia Chigiana, ci permettiamo di segnalarLe il nostro novantesimo compleanno.
Come ben comprenderà, siamo volontari del terzo settore e non abbiamo risorse, ma non ci manca il coraggio, ed anche solo alcune Sue parole o anche solo due righe di considerazione per il nostro novantesimo da condividere sulla stampa darebbero lustro e considerazione nazionale al nostro servizio.
Affido questa lettera ai nostri Coristi, che con grande entusiasmo parteciperanno a Ravenna e La ringrazio tanto dell’attenzione. Oggi Lei, per appassionati come noi, è un riferimento costituzionale della nostra Repubblica e del valore della cultura italiana nel mondo.
Cordiali saluti
Unione Corale Senese “Ettore Bastianini”
Il presidente

Cell. 335/8370647

Figura 1 contralti e mezzi in attesa di cominciare

Figura 2 contralti e mezzi

Figura 3 Una rappresentanza di tenori

Figura 4 Un gruppo di appassionati di Verdi

Figura 5 Soprani

Figura 6 Gli uomini della corale nella prima fila in alto

Figura 7 nella moltitudine si riconoscono alcune nostre facce

Figura 8 Si Canta l’Inno Nazionale

Figura 9 E’il 2 Giugno Muti ricorda la festa nazionale

Figura 10 bassi e baritoni

Figura 11 in attesa di cominciare

Figura 12 Liliana mostra la maglietta regalata dall’organizzazione

Figura 14 Un’immagine della tensostruttura che ci ospitava

Figura 15 La zona dei contralti

Figura 16 Un ricordo davanti al messaggio di Muti

Figura 17 Ricordo dei coristi al completo

Figura 18 “Cantare amantis est” pubblicizzato in tutta la città

Figura 19 Ci siamo ritagliati un po’ di tempo per visitare Ravenna. Sant’Apollinare Nuovo

Figura 20 Tenori in relax

Figura 21 La mattina del giorno 2 giugno a colazione in albergo

Figura 22 La firma del maestro Riccardo Muti sullo spartito di uno dei brani cantati